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Caratterizzazione biologica e funzionale dei melanomi mucosali

Caratterizzazione biologica e funzionale di nuove mutazioni somatiche nei melanomi mucosali del tratto sino-nasale.

I melanomi mucosali sono neoplasie rare, ma molto aggressive, principalmente localizzate nell’apparato respiratorio e gastro-intestinale. A differenza di quanto accade per i ben noti e studiati melanomi cutanei, di cui rappresentano circa il 5%, non si dispone ad oggi di modelli sperimentali validi per il loro studio, mancando un sistema di stadiazione completo ed efficace. Inoltre la difficoltà nel rilevare le lesioni e il conseguente ritardo nella diagnosi contribuisce a determinare una prognosi peggiore rispetto ai melanomi cutanei. 

Negli ultimi 10 anni William Vermi, in stretta collaborazione con il reparto di Otorinolaringoiatria dell’Asst Spedali Civili di Brescia e con l’Ospedale di Circolo di Varese, è riuscito a generare e caratterizzare linee cellulari da tumori di pazienti affetti da melanoma mucosale del tratto sinu-nasale.

Il progetto finanziato dalla borsa di studio, assegnata dalla Fondazione Spedali Civili grazie al lascito Morbio, si prefigge di identificare nuovi bersagli terapeutici grazie allo studio dell’assetto molecolare e immunologico. A carattere sperimentale multicentrico vede coinvolti, oltre all’Anatomia Patologica degli Spedali Civili, il laboratorio di Genomica Funzionale dell’Università di Verona e l’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Pavia.

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Ruolo della citoflurimetria per terapie con CAR-T

Ruolo della citoflurimetria multiparametrica nello sviluppo e nel miglioramento dell’efficacia delle terapie basate sull’utilizzo di CAR-T in ambito onco-ematologico.

Le terapie basate sull’utilizzo di CAR-T (acronimo dell’inglese Chimeric Antigen Receptor T cell therapies) rappresentano strategie di ultima generazione, attualmente indicate per alcune forme di linfomi e leucemie, in cui i trattamenti di prima e seconda linea si sono dimostrati inefficaci. Nel complesso, rappresentano una delle più promettenti frontiere in campo onco-ematologico. Esse sono considerate rivoluzionarie grazie alla possibilità di eliminare le cellule tumorali in modo personalizzato, utilizzando i linfociti T del paziente che, opportunamente ingegnerizzati, vengono reinfusi e risultano letali per le cellule tumorali.

Il progetto, finanziato dalla borsa di studio assegnata da Fondazione Spedali Civili grazie al lascito Morbio, ha l’obiettivo di migliorare l’efficacia della terapia CAR-T attraverso una più accurata selezione dei pazienti da trattare e con un più attento monitoraggio della terapia stessa, consentendo un’ottimizzazione della gestione clinica del paziente attraverso l’uso della citofluorimetria, che rappresenta una tecnica di laboratorio cardine nello studio delle terapie CAR-T in ambito onco-ematologico. Consente, infatti, di caratterizzare il percorso terapeutico, dalla diagnosi della malattia al monitoraggio dell’espansione e persistenza delle cellule CAR-T infuse nel paziente, fino alla valutazione della ricostituzione immunologica in fase di remissione.

Lo studio, guidato da Marco Chiarini, responsabile del Settore Citofluorimetria del Laboratorio di Analisi Chimico-cliniche dell’Asst Spedali Civili, verrà svolto in collaborazione con l’Ematologia, l’Onco-ematologia pediatrica e il reparto di Trapianto di midollo osseo adulti dell’Asst Spedali Civili.

Immagine di kjpargeter su Freepik

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Pagata la retta degli asili nido a 43 dipendenti dell’Asst

Sono stati messi a disposizione 120.000 euro per chi, con Isee inferiore ai 25.000 euro, ha figli fino ai 3 anni che frequentano nidi accreditati

43 dipendenti dell’Asst Spedali Civili hanno beneficiato di un contributo per il pagamento della retta dell’asilo nido dei propri figli, in totale 45 bambini, grazie a Fondazione Spedali Civili, che ha messo a disposizione 120.000 euro a sostegno di quelle famiglie che hanno richiesto un supporto economico. Con questo progetto di welfare la Fondazione ha voluto, ancora una volta, testimoniare la propria vicinanza agli operatori che tanto si prodigano per i nostri ospedali.
Si è trattato di un ulteriore intervento dopo quelli che, nella fase più drammatica della pandemia, avevano previsto il rimborso delle trattenute per mensa e parcheggio per tutti i dipendenti e i pernottamenti per coloro che non avevano la possibilità di rientrare a casa per i lunghi turni di lavoro o per il timore di trasmettere il contagio da covid ai propri famigliari.
A beneficiare del contributo sono stati i dipendenti dei quattro presidi: Spedali Civili, Ospedale dei bambini, di Montichiari e di Gardone Val Trompia. I destinatari del contributo, erogato per ciascun bambino, sono stati i dipendenti con figli fino ai 3 anni che stssero frequentando un asilo nido accreditato. L’importo è stato di 3.000 euro complessivi per Isee inferiore ai 15 mila euro e di 2.500 per Isee fra i 15 e i 25 mila euro ed è stata la Fondazione che si è incaricata di pagare direttamente le rette mensili di ciascun bambino. Gli asili coinvolti sono stati 30: 11 in città, uno nella bergamasca e gli altri nel resto della provincia.

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Disregolazione del sistema immunitario

Studio delle malattie da disregolazione del sistema immunitario e sviluppo di terapie personalizzate.

Il progetto è stato sottoposto alla Fondazione Spedali Civili dalla Fondazione Golgi, che lo ha selezionato attraverso un bando di ricerca, per un co-finanziamento al 50%. Con il termine di disregolazione del sistema immunitario ci si riferisce a quelle condizioni che presentano un difetto funzionale delle stesso sistema. Questo difetto si può tradurre in ipofunzione, da cui le immunodeficienze primitive, o in una iperattivazione, da cui le malattie autoinfiammatorie/autoimmuni.

Fino a qualche anno fa si pensava che ipofunzione e iperattivazione identificassero malattie diverse, in realtà i progressi della genetica e della biologia molecolare hanno consentito di avvicinare queste due condizioni apparentemente all’opposto e di dimostrare come lo stesso difetto genetico possa determinare sia una condizione di immunodeficienza che di autoimmunità. Recentemente sono stati identificati alcuni difetti genetici (come PI3K) responsabili dell’iperattivazione del sistema immune, cui fa seguito nel tempo un ‘esaurimento’ del sistema immune stesso.

L’identificazione di questi difetti genetici ha aperto la strada alla possibilità di sviluppare farmaci innovativi capaci di bloccare selettivamente la proteina mutata e quindi spegnere l’iperattivazione evitando così l’impiego di farmaci immunosoppressori che sono gravati da numerosi effetti collaterali. Questa tipologia di terapia specifica e mirata alla proteina mutata fa parte della cosiddetta ‘medicina personalizzata’.

L’obiettivo del progetto è studiare l’efficacia di farmaci sperimentali sul controllo dei sintomi clinici presentati dai pazienti affetti da APDS1.

Lo studio è possibile perché la Clinica Pediatrica dell’Asst Spedali Civili di Brescia è stata riconosciuta a livello europeo come centro di eccellenza per le immunodeficienze, le malattie autoinfiammatorie e quelle autoimmuni e per questa ragione sono numerosi i pazienti, che vi fanno riferimento.

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Il follow-up Estended include anche i pazienti Covid

Il progetto seguirà nel tempo i pazienti che siano stati ricoverati in terapia intensiva per almeo 72 ore

Agli Spedali Civili è attivo nell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione 2 il Centro Follow-up che segue i pazienti dimessi dalle terapie intensive. Nel 2021 la Fondazione ha accolto la richiesta di sostenere finanziariamente il Centro Follow-up per estendere i controlli successivi alle dimissioni anche ai pazienti colpiti da Covid-19. Il progetto che ne è nato ha preso il nome “Follow-up Extended”.

Questo studio di coorte osservazionale, approvato dal Comitato Etico, mirava a indagare l’incidenza delle conseguenze a lungo termine negli adulti precedentemente ricoverati per Covid-19 agli Spedali Civili e a valutare i fattori di rischio per Long Covid a Brescia. Si tratta di un lavoro che, grazie a un campione di grandi dimensioni, ha una delle durate di follow-up più lunghe ad oggi esistenti. Tra marzo 2020 e aprile 2022 sono stati, infatti, raccolti i dati di follow-up su 2.974 pazienti con infezione confermata da Covid-19.

Per la sua realizzazione è stato utilizzato il protocollo standardizzato di raccolta dei dati di follow-up dell’ISARIC (International Severe Acute Respiratory and Emerging Infection Consortium) e si è operato con REDCap (Research Electronic Data Capture), un’applicazione web che garantisce elevati standard di sicurezza per la raccolta e la gestione online di sondaggi e database, e Microsoft Excel per la raccolta, l’archiviazione e la gestione dei dati.

Le caratteristiche di base, inclusi i dati demografici, i sintomi al momento del ricovero e i dati della fase acuta, come le comorbidità e la gravità della malattia, sono state estratte dalle cartelle cliniche e da un database degli Spedali Civili, utilizzato per raccogliere tutte le informazioni sui pazienti.

Tutte le comorbidità sono state segnalate dai pazienti e/o dai familiari al momento del ricovero in ospedale e successivamente ricontrollate durante il colloquio telefonico di follow-up. Le informazioni sulla condizione al momento dell’intervista e sui sintomi persistenti sono stati raccolti telefonicamente utilizzando il modulo ISARIC Long-term Follow-up Study case report form (CRF) sviluppato dal gruppo di lavoro ISARIC Global COVID-19 Follow-up, tradotto in italiano per semplificare il colloquio con i pazienti.

Nelle interviste è stato chiesto ai pazienti di confermare la propria identità e informazioni su ricovero e vaccinazioni, indagando successivamente le difficoltà di funzionamento prima del Covid-19 e al momento dell’intervista, con domande specifiche sulla salute e sulle attività quotidiane.

Nei pazienti finora inclusi nello studio, si è evidenziato come i sintomi del Long Covid siano persistiti dalla dimissione dall’ospedale fino al momento dei colloqui telefonici. Stanchezza cronica e problemi respiratori sono quelli più frequentemente riportati, ma sono comuni anche problemi di vista e difficoltà di memorizzazione. Si è, poi, evidenziata un’associazione tra malattia polmonare cronica e Covid-19 acuto grave, riscontro che conferma studi precedenti. Si è altresì rilevato che il sesso femminile è significativamente associato a un aumentato rischio di sintomi persistenti indipendentemente dalla loro categoria e che la malattia polmonare è un fattore di rischio per lo sviluppo di affaticamento cronico.

Questa imponente raccolta di dati ha reso possibile numerose pubblicazioni scientifiche. Tuttavia i modelli di sviluppo dei sintomi dopo Covid-19 dovrebbero essere ulteriormente approfonditi in ricerche future, che dovrebbero concentrarsi su pazienti con coinvolgimento multisistemico e follow-up più lungo.

Il finanziamento della Fondazione Spedali Civili Brescia è stato utilizzato per una borsa di studio a tempo pieno per Data Manager assegnata alla dottoressa Monica Lazzaroni, che ha lavorato in team con i professori Simone Piva e Nicola Latronico.

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Il progetto Identify per marcatori tumorali

Una ricerca per individuare nel sangue e nella saliva i marcatori che individuano recidive o neo-formazioni dei tumori testa-collo

E’ un progetto dal rilevante valore scientifico finalizzato alla prevenzione dei tumori nel distretto testa-collo per pazienti già operati per tali neoplasie. L’obiettivo è quello di capire, ricercando e validando profili di biomarcatori sia ematici che salivari (sostanze presenti nei liquidi corporei che risultano aumentate in caso di tumore), riuscendo così a intercettare segnali di ripresa della malattia prima che i tradizionali esami radiologici di controllo siano in grado di vederla.

Accelerare i tempi per rendere evidente la ripresa della malattia oncologica consente di anticipare le decisioni cliniche su quali trattamenti farmacologici intraprendere. Coordinatore e investigatore dello studio è il professor Paolo Bossi dell’Oncologia Medica degli Spedali Civili.

Il professor Bossi, oncologo medico, già ricercatore all’Istituto dei Tumori di Milano, ora svolge la sua attività di ricerca agli Spedali Civili e alla Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Brescia. Nel 2016 ha ricevuto il premio dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica per il miglior progetto di management multidisciplinare nel trattamento dei tumori della testa e del collo.

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Rimborso in busta paga per mensa e parcheggio

Per 6.500 dipendenti niente spese per parcheggio e mensa in marzo e aprile 2020

La Fondazione, accogliendo di buon grado la richiesta della Direzione amministrativa degli Spedali Civili, si è fatta carico delle trattenute operate in busta paga relative al contributo per mensa e parcheggio di tutti i dipendenti. Per i mesi di marzo e aprile 2020, quelli in cui l’emergenza sanitaria è stata massima, tutti gli oltre 6.500 dipendenti hanno ricevuto il rimborso delle quote trattenute.

Il contributo ha voluto esprimere riconoscenza nei confronti di tutti i dipendenti che hanno vissuto momenti molto difficili e per l’encomiabile lavoro svolto durante i mesi più problematici della pandemia.

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Welfare personale ospedaliero coinvolto nell’emergenza Covid

Ospitalità alberghiera per i sanitari in tempo di Covid

La Direzione di Spedali Civili ha chiesto alla Fondazione, a partire dalla metà di marzo 2020, di sostenere il costo della permanenza in struttura alberghiera di personale sanitario coinvolto nella cura di pazienti colpiti da Sars-Cov-2. Le motivazioni di questo servizio offerto ai dipendenti, ovviamente senza alcuna loro partecipazione economica, risiedono nella necessità per alcuni di loro di non poter rientrare nel proprio ambiente famigliare in quanto risultati contagiati, ma senza sintomi e quindi disponibili a continuare l’attività lavorativa, oppure operatori con una situazione famigliare di rischio, o anche sanitari che risiedono molto lontano dagli Spedali Civili e che hanno risposto positivamente a una chiamata straordinaria in servizio.

La struttura che ha ospitato i sanitari è la “Residenza Marcolini” in via Grazzine, 14 a Brescia. La struttura che ha, invece, ospitato i sanitari di Gardone Val Trompia è il B&B “Casa di Pongo” di Gardone Val Trompia.

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Campagna straordinaria donazione sangue

Una campagna per rispondere alla carenza di sangue

Il sangue è un bene deperibile, che ha una durata massima di 42 giorni, da un lato è quindi necessario essere certi di non sprecarne, ma dall’altro è fondamentale avere a disposizione le corrette riserve. Il lockdown aveva praticamente bloccato i consueti appuntamenti, ma la necessità di sangue, nei mesi di maggio, giugno e luglio 2020 tornava ad essere pressante. La Fondazione ha consentito all’Avis provinciale,
 in coordinamento con il servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale degli Spedali Civili, di rispondere alla carenza di sangue. Grazie al suo sostegno economico si è potuto contattare i donatori, aumentare il numero di operatori sanitari e mettere in atto tutte le misure di prevenzione perché le donazioni potessero avvenire in totale sicurezza.

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Accompagnamento dimessi Covid con Kit monouso

Presidi monouso per pauci-sintomatici ricoverati al Centro pastorale Paolo VI

La Fondazione ha commissionato alla ditta Sanitars di Flero un kit che è stato distribuito ai pazienti dimessi dagli Spedali Civili composto da: 2 lenzuola, 2 federe, 2 salviette grandi, 2 piccole, 3 mascherine, 6 teli, il kit è stato corredato da istruzioni di corretto comportamento per soggetti pauci-infetti. I presidi monouso sono stati utilizzanti in due modalità: sono stati consegnati ai pazienti dimessi dagli Spedali Civili e sono stati forniti al Centro pastorale Paolo VI, dove numerosi pazienti guariti, ma ancora positivi sono stati ospitati prima del rientro a casa. Nel mese di marzo 2020, infatti, gli Spedali Civili hanno sottoscritto un accordo con la Curia per il trasferimento al Centro pastorale Paolo VI di Brescia, dove le cure infermieristiche sono state garantite dal Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana di Brescia, dei pazienti clinicamente guariti, ma con persistenza della capacità infettiva e non in grado di tornare al proprio domicilio. Le prime consegne sono avvenute con le dimissioni del periodo pasquale. Il materiale era ecologico, biodegradabile ed è stato particolarmente apprezzato. Da un lato, quindi, i presidi sono serviti a quei pazienti guariti e perciò dimessi, ma ancora positivi, che grazie al kit non sono stati veicolo di infezione, anche con la propria biancheria, per i famigliari; dall’altro le forniture al Centro pastorale Paolo VI hanno sollevato l’Asst Spedali Civili dal costo per la fornitura della biancheria.

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Donazione di una centrifuga per il Laboratorio centrale

Una centrifuga per far fronte alle tante richieste

Grazie a un’erogazione liberale finalizzata effettuata dal Lions Club Colli Morenici la Fondazione ha acquistato una centrifuga da banco refrigerata che è stata donata nel 2020 al Laboratorio centrale di analisi degli Spedali Civili per aumentarne la dotazione strumentale, in un periodo in cui si è registrato un enorme sovraccarico di esami da eseguire nel più breve tempo possibile.

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Donazione di 2 dermoscopi «Fotofinder dermoscope Vexia»

Questi dermoscopi permettono di fare diagnosi di tumori della pelle in sicurezza

Sono stati donati nel 2020 per permettere le diagnosi di tumori alla pelle anche in situazioni di rischio di contagio per infezione da Coronavirus. La diagnosi, infatti, con questa nuova tipologia di strumentazione avviene senza rischio per i pazienti e per gli operatori sanitari.

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