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Fondazione per l’European Testing Week 17-20 maggio

Fondazione Spedali Civili ha acquistato i kit per l’esecuzione dei test rapidi per Hiv e Hcv eseguiti dal personale sanitario della Clinica di Malattie infettive degli Spedali Civili.

Sono state 213 le persone testate, 206 per il test Hiv e 91 per quello dell’epatite C, in occasione dell’European Testing Week che si è svolta anche a Brescia. La campagna, su iniziativa del Comune di Brescia, si è svolta in forma gratuita e anonima e i test sono stati effettuati dal personale sanitario della Clinica di Malattie infettive, direttamente su un’apposta unità mobile. Insieme ai rappresentanti delle organizzazioni patrocinanti, il personale sanitario ha anche fornito informazioni sulla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmissibili e sulla possibilità di effettuare il test rapido per HIV ed epatite C in forma. Dal canto suo Fondazione Spedali Civili ha acquistato i kit necessari per lo svolgimento dello screening.

L’iniziativa è stata proposta in modalità itinerante. In particolare, il primo giorno è stato dedicato agli studenti universitari e degli istituti superiori, posizionando un gazebo e due unità mobili per l’effettuazione del test rapido vicino alla fermata metro Europa. Altri due punti sono, poi, stati allestiti quartieri San Polo e Fiumicello, mentre la sera del 20 maggio, insieme all’unità mobile anti-tratta, sono state toccate le zone dell’emarginazione offrendo counseling e test rapidi.

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Fondazione paga le rette degli asili nido ai dipendenti dell’Asst Spedali Civili

Fondazione Spedali Civili paga la retta degli asili nido a 43 dipendenti dell’Asst Spedali Civili.120.000 euro sono stati messi a disposizione di chi, con Isee inferiore ai 25.000 euro, ha figli fino ai 3 anni che frequentano nidi accreditati.

43 dipendenti dell’Asst Spedali Civili beneficiano di un contributo per il pagamento della retta dell’asilo nido dei propri figli, in totale 45 bambini, grazie a Fondazione Spedali Civili, che ha messo a disposizione 120.000 euro a sostegno di quelle famiglie che hanno richiesto un supporto economico. Con questo nuovo progetto di welfare la Fondazione ha voluto, ancora una volta, testimoniare la propria vicinanza agli operatori che tanto si prodigano per i nostri ospedali.
Si tratta di un ulteriore intervento dopo quelli che, nella fase più drammatica della pandemia, avevano previsto il rimborso delle trattenute per mensa e parcheggio per tutti i dipendenti e i pernottamenti per coloro che non avevano la possibilità di rientrare a casa per i lunghi turni di lavoro o per il timore di trasmettere il contagio da covid ai propri famigliari.
A beneficiare del contributo sono i dipendenti dei quattro presidi: Spedali Civili, Ospedale dei bambini, di Montichiari e di Gardone Val Trompia. «Abbiamo accolto con favore la richiesta della direzione generale di contribuire al pagamento delle rette dei figli più piccini – sottolinea Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili -. Questo sostegno, previsto per l’anno scolastico 2021-2022 e che terminerà con la retta del mese di agosto, vuole essere un ulteriore segno di attenzione nei confronti del personale dei nostri ospedali».
«Ringraziamo Fondazione Spedali Civili per aver accolto la nostra proposta di collaborazione su un tema fondamentale per l’Azienda: il benessere socio-familiare dei dipendenti – evidenzia il direttore generale Massimo Lombardo dell’Asst Spedali Civili -.

Asst Spedali Civili sta avviando un ampio progetto di welfare aziendale per supportare e semplificare la vita dei suoi operatori, la più importante risorsa di questa organizzazione».
I destinatari del contributo, erogato per ciascun bambino, sono i dipendenti che hanno figli fino ai 3 anni che frequentino un asilo nido accreditato. L’importo è di 3.000 euro complessivi per Isee inferiore ai 15 mila euro e di 2.500 per Isee fra i 15 e i 25 mila euro ed è la Fondazione che si incarica di pagare direttamente le rette mensili di ciascun bambino. Gli asili coinvolti sono 30: 11 in città, uno nella bergamasca e gli altri nel resto della provincia.

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Il servizio nel TG di Teletutto sulla Tavola Rotonda

A poco meno di un anno dall’apertura di Scala 4.0, Fondazione Spedali Civili e Asst Spedali Civili, hanno organizzato una Tavola Rotonda sui risultati ottenuti in questi mesi. Oltre agli interventi dei partecipanti, che hanno dato conto della sua organizzazione e di come questa sia stata importante anche per la cura dei pazienti, il professor Luigi D. Notarangelo, Chief Laboratory of Clinical and Microbiology National Institute of Allergy and Infectious Diseases, National Institutes of Health – Bethesda, ha tenuto una lectio magistralis su «Covid-19: fattori di rischio genetici e immunologici e risposta al vaccino». Qui il link per accedere al video sul canale Youtube di Fondazione Spedali Civili.

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Il video del convegno Sanità e futuro

Il video del convegno Sanità e futuro: l’esperienza di Scala 4.0 tra emergenza, scienza e innovazione.

Guarda il video del Convegno Sanità e Futuro: l’esperienza di Scala 4.0 tra emergenza, scienza e innovazione.

 

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Scala 4.0: a un anno dall’apertura un primo bilancio

Un convegno, il 25 novembre, per fare il punto sull’esperienza del padiglione ristrutturato grazie a Fondazione Spedali Civili.

Alla fine di novembre del 2021 entravano in funzione i primi reparti di Scala 4.0, il Centro Covid-19 realizzato grazie alle donazioni ricevute da Fondazione Spedali Civili e allo spirito di servizio con cui un gruppo di professionisti si è impegnato gratuitamente per dare vita alla Cooperativa ‘Per Brescia’ che ne ha consentito la ristrutturazione. Per tracciare un primo bilancio l’Asst Spedali Civili e Fondazione Spedali Civili hanno organizzato un convegno che si terrà giovedì 25 novembre nell’aula magna del Liceo ‘Guido Carli’ (ore 17.30 via Stretta, 175, Brescia).

Dopo i saluti istituzionali di Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili e Massimo Lombardo, direttore generale dell’Asst Spedali Civili, si terrà una Tavola rotonda a cui parteciperanno: il dottor Cristiano Perani, direttore F.F. UOC Pronto Soccorso, Bed Manager Aziendale ASST Spedali Civili; il dottor Mauro Novali, della Pneumologia Endoscopica e Pneumologia Covid; il professor Massimo Salvetti, responsabile Medicina di Urgenza e Covid Medicina 2; il professor Frank Rasulo, direttore della Scuola di Specialità in Anestesia e Rianimazione e Responsabile Terapia Intensiva Covid; Sonia Truffelli, coordinatrice infermieristica Scala 4.0 e il professor Alessandro Padovani, direttore UO Neurologia 2 e Responsabile UO Covid C.

Con una lectio magistralis dal titolo «Covid-19: fattori di rischio genetici e immunologici e risposta al vaccino» chiuderà il pomeriggio di lavori, in collegamento dagli Stati Uniti,  il professor Luigi D. Notarangelo, chief, Laboratory of Clinical Immunology and Microbiology – National Institute of Allergy and Infectious Diseases – National Institutes of Health (NIH).

L’evento sarà trasmesso in streaming sul canale ufficiale YouTube dell’Asst Spedali Civili. Per l’ingresso è necessario essere in possesso di Green Pass in corso di validità. Per permettere i necessari controlli si prega di presentarsi 30 minuti prima dell’inizio dell’evento.

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Come fare per rivolgersi all’Help Line

Chiunque può rivolgersi al servizio chiamando negli orari e ai numeri sotto indicati

Lo sportello di Help Line è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17.

I recapiti telefonici sono:

per il territorio che fa riferimento agli Spedali Civili: 333.6170344, ;

1° Cps: 334.1538938;

3° Cps: 334.1538911;

2° e 4° Cps: 334.1538955.

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Help Line e Covid-19: i numeri dello sportello

Il bilancio dello sportello Help Line, finanziato da Fondazione Spedali Civili

Nei giorni scorsi si è celebrata la Giornata mondiale della salute mentale, occasione per fare un bilancio del servizio di telemedicina in psicologia, diretto alla popolazione e ai dipendenti dell’Asst Spedali Civili, e finanziato da Fondazione Spedali Civili. All’Help Line si sono rivolte, nei primi mesi del 2021, 549 persone per un totale di 3.560 prestazioni

«I numeri del primo anno di attività dello sportello Help Line attivato dall’Asst Spedali Civili con il finanziamento di Fondazione Spedali Civili confermano la lungimiranza della decisione presa lo scorso anno». Così Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili, commenta il report dell’attività svolta nel 2020 e nel 2021 dal servizio di telemedicina in psicologia clinica e del benessere psicologico. Dal 1° di ottobre dello scorso anno, Fondazione ha messo a disposizione l’importo necessario per il reclutamento di tre psicologi-psicoterapeuti dedicati a questa attività, per 75 ore settimanali. Uno sportello che, da quando è stato possibile, si è arricchito, oltre che dei consulti telefonici e in videochiamata, anche di un servizio di ambulatori esterni.
Rivolto in prima battuta ai pazienti colpiti da Covid-19, ai loro famigliari e agli operatori sanitari, l’Help Line è diretto comunque a tutta la popolazione. Nei primi nove mesi di quest’anno sono stati 226 i dipendenti dell’Asst che si sono rivolti all’Help Line, per un totale di 1.289 prestazioni erogate (erano stati rispettivamente 290 e 925 nel 2020). Nello stesso periodo del 2021, 133 fra pazienti colpiti da Covid e famigliari hanno chiamato i numeri dello sportello, 1.203 il totale delle prestazioni (nel 2020 i numeri erano 152 e 545). Le consulenze psicologiche nei diversi reparti sono poi state, da gennaio a settembre 2021, 84 e 344 (28 e 128 i numeri relativi al 2020). Quest’anno con il migliorare della situazione dell’epidemia si sono poi potute incrementare decisamente le attività anche negli ambulatori esterni. Gli psicologi dedicati all’Help Line, grazie al sostegno di Fondazione Spedali Civili, hanno così incontrato 106 persone per un totale di 724 prestazioni erogate (erano state rispettivamente 8 e 18 nel 2020).
«La grave emergenza sanitaria causata dal Covid – sottolinea Maria Angela Abrami, responsabile dell’Unità di Psicologia clinica e del benessere psicologico dell’Asst Spedali Civili – ha determinato situazioni di forte stress psicologico, fino addirittura a slatentizzare veri e propri disturbi e patologie. Disturbi che possono persistere anche molto a lungo nel tempo nonostante la situazione sia oggettivamente meno drammatica. L’impatto globale dell’attuale pandemia da SARS-CoV2 sulla salute pubblica è senza precedenti: come denunciato dall’Organizzazione mondiale della sanità, la condizione mentale e il benessere di intere società sono gravemente colpite e rappresentano una priorità da affrontare».
«La salute mentale è importante tanto quanto quella fisica e il Covid ha provocato danni sia a livello fisico che psicologico – conclude Marta Nocivelli -. Anche per questa ragione il progetto Help Line sarà sostenuto per un altro anno da Fondazione Spedali Civili».

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Pubblicato il Bilancio Sociale dell’anno 2020

Pronto il Bilancio Sociale dell’anno 2020, oltre 40 pagine che danno conto delle tante attività di Fondazione Spedali Civili

Nell’apposita sezione (dal menu scegliere la voce Fondazione e proseguire la navigazione in Bilanci) è stato pubblicato il Bilancio Sociale dell’anno 2020. Dodici mesi nei quali abbiamo messo in campo numerose attività sia per affrontare l’emergenza Covid, che per supportare progetti socio-sanitari e di ricerca.
Nel volume, disponibile anche in formato cartaceo, oltre al bilancio, è dettagliatamente descritto quanto è stato realizzato a favore dell’Asst Spedali Civili grazie alle numerosissime donazioni che Fondazione ha ricevuto in un periodo di grande emergenza, mai fino ad ora vissuto.

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Arriva al MO.CA la mostra «La cura in uno sguardo»

Dopo essere stati esposti nella Galleria dei quadri degli Spedali Civili l’installazione è stata inaugurata al Centro per le nuove culture di via Moretto a Brescia

Esprimersi con gli occhi, quando ogni altra parte del corpo è coperta da tute, mascherine, visiere che non consentono di comunicare se non attraverso uno sguardo. Proprio negli sguardi dei tanti infermieri, medici, operatori che si sono prodigati senza sosta nei mesi più duri dell’epidemia di Covid-19, è racchiusa l’essenza del ‘prendersi cura’. Una sola inquadratura moltiplicata per i volti di tanti operatori sanitari … 16 scatti, dove a parlare sono le espressioni degli occhi, più eloquenti di molte parole.
«Sono stati mesi molto difficili, che hanno segnato e cambiato le persone. Ci siamo accorti di quanto fosse importante la nostra presenza per i malati, isolati e che non potevano parlare con nessuno, spesso sedati, intubati o con ventilatori meccanici – ricorda Giuseppe Milesi, cardiologo dell’Asst Spedali Civili e per passione fotografo – da questo è nata la richiesta ai miei colleghi di guardare nell’obiettivo pensando ai pazienti di cui si prendevano cura».

La mostra, che è stata inaugurata venerdì 25 al MO.CA – Centro per le nuove culture (via Moretto 78 Brescia) alla presenza di Marta Nocivelli, presidente Fondazione Spedali Civili, Giuseppe Milesi, cardiologo Asst Spedali Civili, Anna Gussoni, referente MO.CA per Brescia Infrastrutture, è stata allestita grazie al contributo di Fondazione Spedali Civili. «La Fondazione ha lo scopo di raccogliere fondi per realizzare progetti che garantiscano un’assistenza sanitaria di eccellenza e migliorino il livello delle cure dedicate ai pazienti, facendo da tramite tra la generosità dei cittadini e l’Asst Spedali Civili – ricorda la presidente della Fondazione, Marta Nocivelli -. Attraverso la presentazione di questi scatti la Fondazione ha voluto testimoniare un messaggio di vicinanza a tutti gli operatori che si impegnano quotidianamente per la salute della collettività. Perciò abbiamo scelto di sostenere questo progetto artistico: lo sguardo dei professionisti, attraverso quello di un collega».

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Fondazione e BCC del Garda insieme: su Teletutto il servizio

Anche Teletutto parla nel telegiornale dei progetti realizzati per l’ospedale di Montichiari

Alla conferenza stampa che si è svolta nell’Aula Magna del presidio ospedaliero di Montichiari era presente anche Loredana Taffelli, giornalista di Teletutto. Sul canale YouTube di Fondazione Spedali Civili potete vedere il servizio realizzato, cliccate qui.

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Ecco i progetti per l’Ospedale di Montichiari

Grazie alla raccolta fondi avviata da BCC del Garda, Fondazione ha potuto realizzare diversi progetti

Progetto accessi vascolari

Nel presidio di Montichiari è stato avviato e coordinato dal Servizio Anestesia il progetto relativo agli accessi vascolari, nato dall’esigenza delle unità operative di una corretta valutazione per l’impianto di devices come i minimidline, i midline e i Picc. Inserire il catetere per le flebo con monitoraggio ecografico serve ad evitare che si sviluppino ematomi che chiudono le vene del braccio, ciò consente di mantenere sane le vene stesse perché una volta ostruite non sono più utilizzabili e rendono sempre più difficile trovare accessi venosi liberi. L’ecografo, oltre ad essere un presidio necessario per qualsiasi tipologia di catetere vascolare a media e lunga permanenza durante l’emergenza Covid, si è rivelato necessario anche a scopo diagnostico-terapeutico, per i pazienti ricoverati (Ecocardiogramma, Ecografia vascolare – arti inferiori, tronchi sovraaortici – Ecografia addome). Questo strumento è stato, inoltre, utilizzato nell’ambito della ricerca clinica, in particolare riguardo agli studi eseguiti focalizzati sulla casistica di polmoniti da Sars-Cov-2, che si sono tradotti in varie pubblicazioni scientifiche.

Progetto Cardiologia

Durante l’emergenza sanitaria in Cardiologia è stato necessario dotarsi di un ulteriore elettrocardiografo. Si è così deciso per l’acquisto di un device di ultima generazione che ha permesso di ottenere un deciso miglioramento in termini di velocità d’esecuzione, qualità del referto e possibilità di archiviazione, contribuendo così a rendere più efficace ed efficiente, a tutte le unità operative e i servizi dell’Ospedale di Montichiari, la gestione della pandemia.

Progetto Virologia Covid-19

Nella fase più critica dell’emergenza sanitaria è stato necessario incrementare la capacità di processare i diversi campioni per infezione da Sars-CoV-2 che arrivavano alla sezione di Virologia Covid-19 del Laboratorio analisi. Per impostare un’azione di raccolta, conservazione e stoccaggio coordinata è stato essenziale dotarsi di un congelatore verticale, che raggiungesse i -80° e le cui caratteristiche tecniche rispondessero alle raccomandazione dell’Istituto superiore di sanità. E’ stato inoltre indispensabile dotarsi anche di una ‘Cappa di sicurezza biologia di Classe 2’ per consentire che la sezione Virologia Covid-19 potesse essere accreditata per la ricerca del Coronavirus.

Progetto Blocco Operatorio

L’Ospedale di Montichiari, inaugurato nel 1986, dispone di 4 sale operatorie polivalenti con relative sale di preparazione e risveglio, che garantiscono circa 4.000 interventi l’anno. Alcuni degli arredi e delle attrezzature presenti non rispondevano più ai requisiti oggi richiesti, l’intero blocco operatorio è stato, quindi, ripensato, analizzando e valutando obiettivi e possibili soluzioni. Si è deciso di farlo utilizzando un modello di progettazione partecipata che, coordinato da un ingegnere, ha visto l’attiva partecipazione del personale. E’ stata, inoltre, acquistata una nuova colonna artroscopica per la Sala di Ortopedia e Traumatologia, indispensabile per eseguire interventi di chirurgia mininvasiva ai quali si sono aggiunti, in questi ultimi mesi, gli interventi del nuovo servizio di chirurgia mininvasiva dell’arto superiore.

Progetto Medicina generale

La Medicina generale, dove annualmente vengono ricoverati circa 1.500 pazienti, si trova al quinto piano dell’ospedale ed è divisa in due sezioni con una disponibilità di 54 posti letto. Durante il periodo dell’emergenza Covid-19 il numero dei posti letto è stato aumento a 60 ed è risultata evidente l’importanza di poter disporre di spazi dedicati, arredi idonei alla sanificazione, postazioni di lavoro più funzionali e che consentissero agli operatori di mantenere un corretto distanziamento. Anche in questo caso le modifiche realizzate sono state elaborate secondo un modello di progettazione partecipata. L’acquisto di nuovi arredi ha permesso di avere un distanziamento sociale adeguato con postazioni di lavoro diversificate e locali più organizzati e funzionali.

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Fondazione e BCC del Garda insieme per l’ospedale di Montichiari

Presentati in conferenza stampa i progetti realizzati per il presidio della Bassa Bresciana

L’Ospedale di Montichiari è un presidio dell’Asst Spedali Civili di Brescia che si rivolge a un ampio territorio, è il riferimento dei medici di medicina generale e, con i suoi percorsi dedicati, ha una chiara vocazione per la gestione di pazienti fragili e/o anziani.

Durante il periodo più critico della pandemia di Covid-19, la Fondazione Spedali Civili si è fatta promotrice ed è stata il collettore delle donazioni dei moltissimi bresciani, ma non solo, che hanno voluto dimostrare tangibilmente la loro vicinanza ai nostri ospedali (Spedali Civili, Ospedale dei Bambini, Gardone Val Trompia e Montichiari) e a tutti gli operatori che si stavano instancabilmente prodigando per affrontare un’emergenza mai vista prima.

A partire dalla seconda metà di marzo 2020 dalla Banca di Credito Cooperativo BCC del Garda, la cui sede è a Montichiari e che da sempre opera in sinergia con le realtà del territorio, è nato un autonomo movimento di generosità, che su di un conto corrente intestato alla Fondazione ha fatto affluire le erogazioni liberali del territorio monteclarense, da destinare all’Ospedale di Montichiari. Il presidio aveva necessità urgenti, si è trattato quindi di un intervento particolarmente tempestivo e prezioso.

Il risultato dell’appello della BCC del Garda ha portato alla raccolta di oltre 271.000 euro. “Lo scorso anno, a inizio pandemia, abbiamo promosso l’iniziativa ‘Un aiuto per la vita’ in collaborazione con la Fondazione Spedali Civili a sostegno dell’Ospedale di Montichiari – ricorda Franco Tamburini, presidente della Banca di Credito Cooperativo del Garda -. BCC del Garda ha fatto una donazione immediata di 50.000 euro, subito seguita da quella di Garda Vita (con altri 5.000 euro), ma oltre a ciò ha attivato un circuito virtuoso di solidarietà, condivisione e partecipazione collettiva tale per cui molti cittadini hanno raccolto il nostro appello». «Durante i periodi più critici della pandemia – prosegue Tamburini – abbiamo operato in modo lucido e incisivo a sostegno della nostra economia locale, in un contesto emergenziale. La nostra Banca ha mostrato di resistere e di essere flessibile, facendo leva sulla propria identità originale come chiave di efficienza e competitività. Lo abbiamo fatto perché da sempre ci sentiamo parte attiva con il dovere di introdurre azioni, servizi e progetti finalizzati a rispondere ai problemi contingenti della nostra comunità».

La Fondazione si è, quindi, immediatamente attivata per trasformare le donazioni in materiali sanitari: «In accordo con la direzione generale dell’Asst Spedali Civili e la direzione sanitaria del presidio – spiega Marta Nocivelli, presidente di Fondazione Spedali Civili – sono state individuate 3 linee di intervento che avrebbero beneficiato della raccolta fondi. La Fondazione si è così incaricata di acquistare forniture per l’emergenza sanitaria in corso, per il blocco operatorio e per l’unità operativa di Medicina generale».

Nell’immediatezza sono state comperate migliaia di mascherine FFP2, un migliaio di maschere per ventilazione CPAP, saturimetri, monitor, una sonda ecografica, un congelatore e una cappa a flusso laminare per il laboratorio di analisi. Per quel che riguarda il blocco operatorio sono stati riarredati i locali delle pre-sale, dell’interno sala e della sala pre-anestesia. E’ stata installata una nuova colonna artroscopica per la Sala di Ortopedia e Traumatologia ed è stata sostituita la lavaferri indispensabile per la sterilizzazione degli strumenti. Infine, per poter migliorare e mantenere la qualità dell’attività della Medicina generale era necessario rinnovare i locali dedicati e implementare la dotazione con l’acquisizione di nuovi arredi. In particolare è stata creata una nuova organizzazione dei locali di lavoro condivisi (box medici-infermieri) rispettosi delle necessità di distanziamento sociale.

«In questi lunghi mesi di pandemia, i bresciani hanno dimostrato una generosa solidarietà, che ha permesso all’Asst Spedali Civili di fronteggiare l’emergenza con risorse adeguate, dando risposte tempestive a esigenze sempre mutevoli – ricorda il direttore generale dell’Asst, Massimo Lombardo -. Un segno concreto di questa generosità sono le donazioni dei cittadini del territorio monteclarense: per il tramite della BCC del Garda i fondi raccolti sono stati canalizzati su specifici progetti individuati dalla Fondazione Spedali Civili, in sinergia con la direzione medica del Presidio di Montichiari. Spaziano dalla fornitura di arredi, all’acquisto di strumentazione tecnologica: un ampio ventaglio di interventi che dimostra, ancora una volta, quanto la sinergia tra tessuto sociale, imprese e istituzioni sia la forza di questo territorio».

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