Creare la più estesa libreria oggi disponibile di geni immunoglobulinici è l’obiettivo dello studio
Il progetto CoronAId-Iperimmuni ha l’obiettivo di generare la più estesa libreria oggi disponibile di geni immunoglobulinici diretti contro il virus SARS-CoV2 ottenuta da linfociti B di donatori di plasma iperimmune, che sono selezionati dai convalescenti da infezione con SARS-CoV2. La tesi che sta alla base della ricerca è che, una volta sintetizzati, questi anticorpi potrebbero essere replicati in grandi quantità in laboratorio ed eventualmente infusi nei malati, così da ‘aiutare’ il sistema immunitario a combattere l’infezione. Guidato da Stefano Casola, principal investigator di Ifom (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) e fra i maggiori esperti internazionali nello studio dei linfociti B, il progetto vede la stretta collaborazione con gli Spedali Civili e l’Università di Brescia. Nel team ci sono, infatti, Camillo Almici, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Asst Spedali Civili, e Raffaele Badolato, direttore della Scuola di specializzazione di Pediatria dell’Università di Brescia ed esperto di studi delle basi cellulari dei difetti immunitari di pazienti con immunodeficienze congenite.